Un mondo senz’anima

I tempi attuali, con gli accadimenti che si susseguono, sono manifestazioni di questo mondo, che ci mostra il suo volto oscuro. Il nostro modo di vivere attuale è formato da una dimensione tecnologica-maschile tipica del logos della coscienza. Questo mondo ci mostra il suo volto malato, rivolto alla catastrofe. Si sono ammalati l’intuito, l’istinto, la relazione, la capacità di comunicare il sentimento. Le conseguenze dolorose, come disastri ecologici, sovrapposizioni guerre, malattie, aumento dell’aggressività, solo per citarne alcuni. Mancando d’amore, la natura si ribella all’uso eccessivo della ragione, del pensiero, di un modo troppo esasperato di pensare al futuro fatto solo di espansione tecnologica, benefici economici e nulla che riguardi il progresso dell’anima di ogni individuo e del mondo. Si è persa la capacità di guardarci dentro, di ascoltare le nostre voci interiori che parlano una lingua diversa dall’IO, dalla coscienza e tali solo le voci dell’inconscio. Non si dialoga più con i mostri interni e questi poi si rappresentano nella realtà con comportamenti abnormi. Allora la gente, il mondo sta male, ha paura, soffre, sente uno strano disagio, percepisce frustrazioni ed aggressività e non ne conosce il motivo. Così tutto questo viene proiettato al di fuori, nel mondo. Le relazioni sono spastiche, non si riconosce l’autorità, il saggio, il maestro, il sacerdote, il professore, il genitore ecc..

Gli studenti aggrediscono i professori, oppure vittimizzano i compagni portatori di disturbi o i più fragili. I genitori ritengono di difendere i figli ed aggrediscono gli insegnanti, cosi azzerano la relazione e le figure portatrici di conoscenza. I mass-media danno una comunicazione che si manifesta sottoforma di conoscenze-notizie-immagine che è apparenza di qualcosa o qualcuno che è di stimolo alla conquista di status symbol e potere egemonico. I giovani hanno sogni dove c’è speranza verso il futuro, quindi stanno male e si sentono senza possibilità poiché i vecchi e gli adulti, che sono la storia e l’esperienza, non danno futuro essi stessi. Si è perduta la relazione con l’anima, con il mondo e con le cose. Tutto ciò che avviene oggi nel mondo è l’effetto di ciò che avviene nella psiche degli uomini; eppure quanti prendono in considerazione questo? Si sono persi i valori e si è alla ricerca di nuovi senza conoscerne la direzione.
Naturalmente questo è solo il mio pensiero, il pensiero dello psicologo e allora parlo da figlio della psiche, che parla del mondo al mondo.
Non parlo di verità perché sono confuso, come lo è il mondo stesso. Sono confuso, sono alla ricerca di qualcosa che metta luce su certi accadimenti.
Prendiamo in considerazione il problema giovani-educazione-scuola. Proviamo a considerare che i giovani di oggi in quanto si sentono rivoluzionari, non fanno che mettere in pratica ciò che i loro educatori-insegnanti-genitori non hanno osato ammettere con se stessi e cioè la sfiducia e il dubbio nei confronti del loro modo di vivere, delle concezioni religiose, politiche, morali.
In mancanza di una riflessione psicologica, filosofica, i loro genitori hanno fondato la loro vita su di una visione positiva e pratica di tipo materialistico e razionalistico, sostenuti dall’influenza dei mass-media con i loro modelli culturali rivolti all’apparire e non all’essere.
Così questa generazione guarda con occhi allarmati i loro figli e i loro strani modi di comportarsi.
Dobbiamo tener presente che i figli sono solo in parte colpevoli poiché tendono a vivere la vita inconscia che non è stata vissuta dai loro genitori, e le cose che i genitori hanno ignorato, non hanno osato, hanno negato, spesso ingannando anche se stessi diventando degli autentici falsi.
Mi sembrerebbe importante conoscere, ai fini pedagogici ed educativi, la psicologia dei genitori piuttosto che quella dei giovani .Gli adulti, che siano genitori o educatori, non hanno nulla di cui stupirsi se non della sprovvedutezza ed ignoranza che essi hanno della loro stessa psiche, che a sua volta è il frutto del seme gettato dai loro stessi genitori. Occorre riconoscere in noi questa “hubris”, arroganza, saper ammettere tutto questo attraverso l’“umiltà”.
Sprovvedutezza, ignoranza e rimozione del reale che perpetuano all’infinito il corso dell’inconsapevolezza di se stessi. La soluzione? Provocare una sorta di nuovo rinascimento educando gli educatori, formando scuole per gli adulti, ai quali non è stato insegnato cosa occorra per stare in contatto con l’anima delle cose. Ciascun essere umano è unico e nasce con una sua individualità ma c’è qualcosa che può fare al di sopra del materiale costituito con cui nasce.
Egli infatti, può diventare cosciente-consapevole di ciò che lo fa essere persona che è, e dei suoi atteggiamenti e comportamenti. Può inoltre adoperarsi in maniera consapevole per connettere tutto ciò che egli è, con il mondo che lo circonda. Con questo non voglio dire che nulla è stato fatto ma solo provocare una riflessione che riconosca la responsabilità in proprio dell’ individuo che ha rinunciato alla sua libertà per vivere quella di modelli preconfezionati presentati dai media.
Io però, come dice il saggio cinese, sono in ombra, mentre gli altri sono nella luce.

Prof. Giovanni Gocci