Una parte della nostra vita viene vissuta sotto l’influenza della dea della notte Nyx e, alla sera, quando le ombre ci avvolgono iniziamo a scendere i gradini della grande scala che porta nel mondo dei sogni e ci addentriamo in un vuoto. Accade poi, che un qualche potere interno ci costringe a provare esperienze che non sono io a provocare.
Il sogno è una sorta di arca dove si affollano animali, persone, oggetti, luoghi, città, dove il tempo e lo spazio non esistono perché ci ritroviamo nel passato, bambini, o piombiamo, o precipitiamo nel tempo futuro. Viviamo una serie di esperienze come volare, guidare, amare, correre, cadere che sembrano reali come vissute: ma dove nasce questo potere? chi fabbrica i sogni?
Possiamo considerare i sogni come un processo della vita psichica, una sorta di matrice spirituale o guida interna, o centro profondo della psiche che ha lo scopo di guidare la coscienza dell’IO verso un atteggiamento giusto e saggio nei confronti della vita stessa.
Secondo le credenze comuni i sogni esprimerebbero i nostri desideri, gli schemi, le trame, compenserebbero bisogni inespressi. I sogni invece ci portano di fronte a ciò che l’io stesso non vuole vedere. Entrare in contatto con i sogni, ascoltarli, significa entrare in contatto con la possibilità di comprenderli e con il complesso mondo dei loro contenuti.
Occorre fare amicizia con il sogno, trattarlo da amico. Con il sogno amico si partecipa al suo vissuto, si entra in contatto con l’universo delle sue immagini, si ascolta il suo tessuto umorale, per poterlo comprendere meglio, giocarci, stare insieme, familiarizzarsi: in questo modo faccio amicizia con il mio mondo interno.
Viene spontanea la domanda: “Quale è la fonte dei sogni, dove ha origine? La risposta sembra essere la natura, poiché il sogno è un fenomeno naturale ed ha la stessa origine di un albero, di un fiore, di un cane, di un sasso, dell’acqua… Un potere misterioso crea l’esistenza del sogno; potremmo dire una sorta di natura divina, la natura, la matrix divina. Il sogno contiene in se una saggezza e un intelligenza superiore, una capacità geniale che fa da guida, mostrandoci dove siamo, dove stiamo andando, ci avverte di un pericolo, ci fa cogliere l’essenza del vivere, ci dà un’intuizione e a volte ci predice anche il futuro e ci fa entrare in contatto con le anime dei nostri cari defunti.
Acquistando amicizia con i miei sogni e con il mio mondo interiore, sorgono una serie di domande: chi vive dentro di me? Quali sono i miei paesaggi interiori che appaiono? Che cos’è che appare in maniera ricorrente e continua ad abitare in me? Sono persone, animali, luoghi, sentimenti, tematiche, che richiedono tutta la mia attenzione e la mia presenza, perché vogliono essere conosciuti e riconosciuti allo stesso modo delle persone più care; perché vogliono essere accuditi e presi a cuore.
Il sogno ci rivela inoltre nuove idee e modi di vivere che sono prodotti dall’inconscio.
Il sogno dunque, è una sorta di matrice che guida la coscienza dell’Io verso un atteggiamento saggio nei confronti della vita stessa. Una specie di guida spirituale inconscia, un centro profondo della psiche. E’ come se dentro di noi ci fosse un’intelligenza superiore che produce i sogni stessi, il cui scopo è di condurre la persona verso uno stile di vita ottimale, in armonia con i talenti e il potenziale che è dentro di noi, affinché si possa dire di sì al proprio destino. Occorre ricordare che esiste l’Io del sogno e l’Io della veglia che sono in un rapporto interdipendente, sono l’uno l’ombra dell’altro. L’Io del sogno è l’attore che recita semplicemente uno dei ruoli che appaiono nella tela tessuta all’interno del sogno. Il sogno non mi appartiene ma appartiene alla psiche che mette in scena le parti del dramma interiore. Occorre allora trattare il sogno come una rappresentazione drammatica piena di parti come se ci fosse permesso di assistere ad una scena della ribalta della vita. Il sogno è l’equivalente di uno spartito musicale dove ogni singola nota è importante e tutte assieme fanno una melodia. Tutto è importante nel sogno, l’alto e il basso, il chiaro e lo scuro, il brutto e il bello, ogni colore o sfumatura o gioco di luci, ogni emozione e tutto questo ci indica una via, un percorso per la vita. Tutto ciò che per l’Io della veglia è brutto, sporco, cattivo, maleodorante, per l’Inconscio può rappresentare l’apporto di un materiale di vitale importanza. Occorre avere sensibilità per i suoi contenuti tematici per la qualità dei protagonisti delle azioni, per le interconnessioni tra i personaggi, le forme, i colori, le ombre, il contrasto. Necessita una sensibilità spiccata e grande attenzione ai ritmi, alla velocità, alla prossemica, all’apertura, alle emozioni, ai sentimenti e alle passioni. Serve particolare attenzione alla dimensione, alla spazialità, alla consonanza, alla dissonanza e alla realtà cosciente dell’Io sognate.
L’IO eroico deve abdicare in favore dell’umile principio dell’adattamento ai toni affettivi e alle immagine stesse del sogno, occorre avvicinarsi con l’umiltà e la serietà con la quale un musicista si avvicina al suo strumento per suonare ed interpretare la magia di uno spartito.
Il sogno non è un errore neuronale bensì un’espressione simbolica della situazione del sognatore; una rappresentazione precisa, puntuale, per la coscienza di chi sogna per fornire informazioni sulla vita del sognatore, attraverso una visione prospettica inconscia che è sconosciuta all’Io cosciente. Il sogno è un enigma che va risolto.
Ascoltare ed analizzare il sogno è un vero e proprio sforzo fisico ed emotivo, non un esercizio mentale e dobbiamo sempre tener presente che i sogni ci danno messaggi su ciò che ignoriamo. I nostri sogni puntano l’obiettivo su quello che sta dietro la schiena e non vediamo. Occorre dialogare con il sogno rimanendo in contatto con la vita reale: mai dimenticarci di vivere. Non dobbiamo trascurare i doveri della vita reale perché se ignoriamo il corpo, l’alimentazione, il lavoro, gli affetti, il mondo dei sogni diventa minaccioso e pericoloso (inconscio divorante, madre divorante); rischiamo cosi di vivere in una realtà nevrotica e psicotica per cui occorre stare in equilibrio con la vita vissuta.
La risposta a tutte queste domande è dentro di noi, nel mondo dei sogni. Quando ognuno di noi è in una condizione difficile, senza uscita, ecco che l’altro in me, l’estraneo, lo sconosciuto, può fornire una luce, una visione, in grado di modificare l’atteggiamento nevrotico e radicato che è in me. Lasciamo dunque che le nostre fantasie e le immagini nel sonno si manifestino in forma di sogno e, quando al mattino l’angelo della notte passerà le consegne a quello del giorno, possa continuare a sognare, sotto la soglia della coscienza, di incamminarmi verso la totalità.
Grazie!